Alla scoperta dei siti Patrimonio dell’Unesco della Campania, la regione con più riconoscimenti d’Italia
Oggi vi porto in tour per i meravigliosi siti Patrimonio dell’Unesco della Campania, conosciuta per essere la regione con più riconoscimenti d’Italia. In totale, la Campania è la dimora di 10 siti riconosciuti come Patrimonio culturale dell’Umanità:
- Il centro storico di Napoli
- La costiera Amalfitana
- Gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano
- La Reggia di Caserta
- ll Parco Nazionale del Cilento (che include il Parco Archeologico di Paestum e la Certosa di Padula)
- Il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento
- Le Macchine a spalla di Nola
- La Dieta Mediterranea
- L’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani
Mai come quest’anno abbiamo la scusa perfetta per dedicarci a un tour completo di questi splendidi siti naturali, archeologici, culinari e culturali. Molti di noi, infatti, sceglieranno di rimanere in Italia per l’estate 2020, in modo da aiutare la ripresa del settore turistico del nostro paese. E cosa c’è di meglio che viaggiare in una regione che offre tanto come la Campania? …Vi ho convinti? Iniziamo il tour!
In questo articolo
Scopriamo insieme i siti Patrimonio dell’Unesco della Campania
Quando si organizzano le vacanze a volte ci si trova costretti a scegliere tra visitare luoghi naturali, culturali o artistici, ed ovviamente, da bravi italiani quali siamo, non deve mai mancare una buona tradizione culinaria. Bene, non perché sono napoletana, ma vi assicuro che la Campania offre il pacchetto completo: dopo una lunga passeggiata nel centro storico di Napoli potrete gustarvi una pizza in una delle famose pizzerie della città e, perché no, io ci aggiungerei anche un crocchè come antipasto e un babà come dessert. Dopodiché perché non noleggiare un’auto per dirigersi verso gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano? E da lì, poi, continuare il tour e passare un weekend sulla Costiera Amalfitana dove, tra un bicchierino di limoncello e l’altro, potrete apprezzare alcuni dei panorami più belli di tutta Italia.
E ancora, se avete abbastanza tempo da dedicare al vostro tour in giro per i siti dell’Unesco della Campania, dopo questo bel giro potrete dirigervi verso il Parco Archeologico di Paestum e la Certosa di Padula, nella provincia di Salerno. Da qui impiegherete circa un’ora di macchina per arrivare al complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento. Poi, anche da Benevento alla Reggia di Caserta il viaggio durerà circa un’ora. Infine, per quanto riguarda le Macchine a spalla di Nola, potrete farci un salto solo se sarete in zona nel periodo di giugno, in quanto la festa in questione viene celebrata il 22 giugno di ogni anno.
Ma andiamo per gradi, spiegando nel dettaglio perché ciascun sito è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Ognuno di essi, infatti, ha una storia così particolare e unica nel suo genere che sarebbe quasi impossibile non includerli in questa lista.
1. Il centro storico di Napoli, il nucleo più antico della città
Sarebbe impossibile non includere il centro storico di Napoli tra i siti dell’Unesco della Campania. Esso fu fondato nel VI secolo a.C., quando la città era conosciuta con il nome di Neapolis. Qui la celebre strada Spaccanapoli divide in due il nucleo più antico della città partenopea. “Lo spacco” in questione è perfettamente visibile dal belvedere di San Martino. Probabilmente pensate che il centro storico sia una zona poco sicura, ma non preoccupatevi, Napoli non è poi così pericolosa come dicono. Cercate solo di non comportarvi da “turisti distratti” e andrà tutto bene.
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2. La costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana, che si estende per circa 55 km da Vietri sul Mare a Positano, è un tratto di costa della Penisola Sorrentina. La costiera in questione, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997, prende il nome dalla sua cittadina principale e “capitale” del luogo: Amalfi.
I principali paesini della Costiera Amalfitana che vale assolutamente la pena visitare, sono Vietri sul Mare Positano, Amalfi, Praiano, Ravello, Minori e Maiori.
La cosa migliore per vivere il vostro viaggio sulla Costiera al 100% è noleggiare uno scooter o una moto a Sorrento, e da lì iniziare il tour. I paesini sopracitati sono uno accanto all’altro, per cui è possibile riuscire a fare il tour completo della zona in un solo giorno. Tuttavia, l’ideale sarebbe fermarsi un paio di notti e visitare con calma tutte le spiagge e i luoghi storici-culturali della zona.
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3. Gli scavi archeologici di Pompei
La colossale opera archeologica conosciuta come gli scavi di Pompei, ha permesso di riportare alla luce l’antica città di Pompei. Nell’anno 79, dopo l’eruzione del Vesuvio, Pompei scomparve completamente sotto la lava. Poi, nel 1748, quindi parecchi secoli dopo l’eruzione del vulcano, comincia la storia degli scavi archeologici di Pompei sotto Carlo III di Spagna. Da quel momento in poi, fino ad oggi, gli archeologi hanno fatto delle interessanti scoperte che rendono la visita all’antica città sepolta ancora più interessante. Ed è proprio grazie alla sua unica ed incredibile storia che Pompei rientra tra i siti dell’Unesco della Campania.
È possibile arrivare a Pompei in circumvesuviana, partendo dalla stazione Garibaldi di Napoli e scendendo alla fermata Pompei Scavi. È consigliabile dedicare un giorno intero alla visita degli scavi, in quanto si tratta di un Parco Archeologico davvero molto grande. Mettete in conto una visita di 5-6 ore e ricordate che il mese di agosto è forse il peggiore per visitare il Parco, in quanto le temperature – solitamente – superano i 32-33 gradi. In ogni caso, soprattutto nei mesi estivi, durante il tour non dimenticate di indossare un cappello e bere molta acqua.
4. Gli scavi di Ercolano
Anche gli scavi di Ercolano sono tra i siti dell’Unesco della Campania.
La cittadina di Ercolano, proprio come Pompei, fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79.
Inizialmente abitata da un insediamento indigeno, Ercolano ha origini arcaiche. Successivamente, subì le influenze sannitiche, greche, etrusche e infine romane. Ed è proprio dal ritrovamento casuale di un antico teatro romano che si è andato scoprendo il meraviglioso tesoro nascosto e ben conservato dell’antica città.
Inoltre, nel 1980 furono scoperti gli scheletri di 300 persone uccise dall’eruzione: si trovavano sotto le arcate degli edifici che sorgevano a pochi metri dalla costa dove avevano cercato rifugio.
Con gli scheletri, poi, furono anche ritrovate antiche monete, amuleti, attrezzi di lavoro; tutti oggetti che le vittime avevano portato con sé pensando di riuscire a sopravvivere alla catastrofe.
Oggi gli scavi di Ercolano offrono al visitatore la possibilità di esplorare l’antica cittadina seguendo gallerie parallele, lungo un percorso molto suggestivo. È possibile raggiungere il Sito Archeologico in circumvesuviana, partendo dalla stazione Garibaldi di Napoli e scendendo alla fermata Ercolano Scavi.
5. La Reggia di Caserta
La costruzione della Reggia di Caserta ebbe inizio nel gennaio del 1752. Essa fu fatta costruire da Carlo di Borbone, con l’
Il Palazzo Reale, che in totale copre 44.000mq, comprende 1.200 stanze con 1.742 finestre su pianta rettangolare.
Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1997, la Reggia di Caserta riceve milioni di turisti ogni anno. Per arrivarci da Napoli in treno, bisogna recarsi alla stazione di Napoli Garibaldi e scendere alla Stazione Centrale di Caserta. Da lì, poi, il Palazzo Reale lo si raggiunge in pochi minuti a piedi.
6. ll Parco Nazionale del Cilento
Tra i siti dell’Unesco della Campania, troviamo anche il Parco Nazionale del Cilento. Esso si estende dalla costa tirrenica – su una superficie di 181.048 ettari – fino ai piedi dell’Appennino campano-lucano e conserva numerose tracce dell’antica presenza dell’uomo. Si tratta di un ricco territorio naturale e umano che comprende 80 comuni alcuni caratterizzai da aree costiere, e 8 comunità montane, costituite da fiumi e ruscelli, rupi e foreste.
I siti Patrimonio dell’Unesco della zona sono il Parco Archeologico di Paestum, Velia e la Certosa di Padula.
7. Il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento
Tra i siti dell’Unesco della Campania – eletta nel giugno 2011 – c’è anche la Chiesa di Santa Sofia, fatta costruire dal Principe longobardo di Benevento Arechi II nell’VIII secolo.
La Chiesa in questione, conosciuta per essere stata il tempio nazionale dei Longobardi che si rifugiarono nel Ducato di Benevento dopo la sconfitta del Re Desideri0 nel 774, è una delle più geniali e interessanti costruzioni nell’ambito dell’architettura europea del primo Medioevo.
8. Le macchine a spalla di Nola
La rete delle Grandi Macchine a Spalla italiane, tra cui rientrano anche quelle di Nola, sono state inserite nel Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco nel 2013.
I nolani, con la festa dei Gigli che si celebra la domenica dopo il 22 giugno, ricordano il leggendario ritorno in paese del Vescovo Paolino dopo la prigionia in terra lontana. Durante questo giorno si svolge la processione di otto obelischi di legno, i gigli, che rappresentano le otto corporazioni di mestieri locali (salumieri, ortolani, bettolieri, panettieri, barca, calzolai, fabbri e sarti). Ogni obelisco ha un nome diverso ed ornato con rivestimenti di cartapesta, dove sono raffigurati temi religiosi o di attualità.
9. L’arte dei pizzaiuoli napoletani
Chi non ha mai sentito parlare o non ha mai mangiato almeno una volta nella vita una buona pizza napoletana?
L’arte dei pizzaiuoli napoletani, conosciuta in tutto il mondo, è stata riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità nel 2003.
La pratica culinaria in questione è una vera e propria arte. C’è chi dice che i napoletani ce l’hanno nel sangue, e che nessuno al mondo è in grado di preparare una pizza simile a quella di Napoli. Sarà davvero così?
L’arte di saper fare una vera pizza napoletana comprende varie fasi: la preparazione dell’impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna.
L’Unesco porta la pizza nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l’arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico. La manualità del pizzaiolo, infatti, non ha eguali. Osservare un pizzaiuolo fare quel movimento rotatorio tanto famoso, ci farà credere che tutti possono riuscirci. Ma in realtà, riuscire a creare quel cerchio perfetto farcito dagli squisiti prodotti tipici della Campania, non è davvero da tutti.
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10. La Dieta Mediterranea
La Dieta Mediterranea è stata riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Alcuni prodotti tipici della Campania rientrano tra i migliori alimenti alla base della dieta in questione.
Più in generale, la Dieta Mediterranea è uno stile di vita, un modus vivendi, un elemento relazionale e culturale che rafforza il senso di appartenenza e di condivisione tra i popoli che vivono nel bacino del Mediterraneo (Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro).
Pane, pasta, verdure, legumi, frutta fresca e secca. E ancora carni bianche, pesce, latticini, uova, olio d’oliva e vino sono gli alimenti alla base della Dieta Mediterranea. Si tratta di un modello alimentare sano ed equilibrato che viene tramandato di generazione nei sette paesi sopracitati.
Infine, grazie all’impiego di risorse naturali e di emissioni gas serra poco intensivo, la Dieta Mediterranea garantisce l’equilibrio tra la natura e l’uomo e il rinnovarsi delle risorse.
The Comments
sandra
Una regione con un patrimonio storico, artistico e culinario immenso… una ricchezza che tutti dovremmo proteggere ed amare! Post bellissimo cheti fa venire una voglia folle di partire ora per venire a mangiarsi una pizza!
Lucia
sandraGrazie Sandra 🙂 Sono d’accordissimo con te, la Campania è davvero una regione ricca in tutti i sensi possibili!
Vittoria
Ho abitato a Napoli per quasi tre anni ed ho avuto la fortunata di scoprire la Campania in lungo ed in largo.
Una regione meravigliosa che nasconde tesori. Il tuo post ne rende la bellezza. Grazie
Lucia
VittoriaCiao Vittoria, grazie per le tue belle parole 🙂