Nankurunaisa: come restare positivi davanti all’emergenza coronavirus
La parola “nankurunaisa” è un’espressione giapponese che significa letteralmente “le cose andranno da sé“. Dandole un’interpretazione direi che il messaggio che vuole lanciare sia “il tempo sistema ogni cosa“.
Quando vivevo a Tokyo mi capitava spesso di leggere questa parola, addirittura in un ristorante c’era un piatto che si chiamava così. Io all’epoca non ne capivo la vera importanza, avevo 22 anni e non c’era proprio nulla che “sarebbe potuto andare meglio”. Ero molto giovane, spensierata e stavo vivendo da sola dall’altra parte del mondo, per cui era già tutto perfetto così com’era.
Non so voi, ma quando io mi sono resa conto che il coronavirus stava diventando un problema serio per l’intera umanità ho cominciato a deprimermi sul serio. Egoisticamente pensavo al fatto che non avrei potuto continuare il mio viaggio in giro per il Sudamerica. “Perché doveva succedere proprio durante il mio viaggio?”, questa è la domanda che mi porgevo ogni giorno. Pensavo alla mia famiglia che era lontana, e mi preoccupavo per loro. Pensavo a quei poveri vecchietti che morivano in ospedale, soli e spaventati, lontani dalle famiglie. E puntualmente mi deprimevo.
Noi umani siamo molto bravi a deprimerci. La maggior parte delle volte riusciamo a vedere solo la parte negativa delle cose. Ma poi ho riscoperto il profondo significato di questa parola, che si è convertito in un vero e proprio stile di vita.
Se anche voi ultimamente non fate altro che deprimervi e lamentarvi, allora forse dovreste conoscere l’efficacia dell’espressione nankurunaisa.
In questo articolo
Il potere dell’espressione Nankurunaisa
L’espressione nankurunaisa in realtà proviene dalla frase “makutu sookee nankuru nai sa”. Letteralmente si traduce con “Comportati come si deve e vedrai che in qualche modo le cose andranno a posto”. L’interpretazione che io le do è che se restiamo positivi davanti agli eventi, e soprattutto se abbiamo pazienza, tutto si sistemerà prima o poi. Mia madre dice sempre “a tutto c’è rimedio, tranne alla morte“. Per cui, secondo il mio parere, se il coronavirus non ci ha toccato in prima persona portandoci via qualcuno di caro, allora dovremmo provare a reagire in modo positivo.
Essere tristi è normale, altrimenti non saremmo umani, ma è molto importante restare positivi.
Sui social network ne sto leggendo di ogni. C’è chi dice che fino al 2022 non torneremo alla normalità. Invece altri sono convinti che questo è solo l’inizio della fine. Altri ancora dicono che fino al 2025 non potremo più viaggiare come prima. Ma io mi domando: perché essere così negativi? Cosa ci guadagniamo? Non sarebbe meglio rimanere positivi e credere e sperare che presto tutto si sistemerà?
Ho anche visto gente litigare sui gruppi di Facebook accusando altri – i più positivi – di essere egoisti senza cuore perché pensano ai viaggi futuri e non si deprimono tutto il giorno per i morti causati dall’epidemia. C’è chi non fa altro che leggere i bollettini di morti, che guarda dieci telegiornali al giorno che ripetono sempre le stesse cose. Io personalmente sono stanca di sentire la parola “coronavirus” piuttosto che “covid-19”, non capisco il senso di stare tutto il giorno a sentir parlare di morte e contagi.
La nostra mente ci permette di superare qualsiasi ostacolo
Mi è stato detto che dovrei essere più razionale piuttosto che sempre positiva, perché il fatto che la situazione del coronavirus sia un dramma per il mondo intero è reale. Io lo so che è reale, ma non ho intenzione di farmi coinvolgere da cotanta negatività.
Il nankurunaisa ci aiuta proprio in questo, a sconfiggere la negatività. Piuttosto che pensare al coronavirus come l’estinzione della razza umana, pensiamo al fatto che il pianeta sta finalmente respirando. Pensiamo alle migliaia di animali che nei paesi esotici sono stati liberati dopo anni di torture solo per il divertimento dei turisti. Ragioniamo sul fatto che nei nostri mari stanno nuotando i delfini, che a Venezia le acque dei canali sono tornate limpide e che l’inquinamento atmosferico sta diminuendo. Io sono grata all’universo per tutto questo, voi no?
Dobbiamo nutrire la nostra mente con pensieri positivi, perché il nostro cervello – proprio come lo stomaco – ha bisogno di cibo sano e nutriente. Se mangiamo tutti i giorni hamburger e patatine il nostro corpo ne soffrirà. Lo stesso succede con la mente. Se la nutriamo tutti i giorni con pensieri negativi di morte e distruzione, usciremo da questa quarantena mentalmente distrutti, pensando solo a cosa ci ha tolto quest’ultimo periodo.
Pratica la positività
Noi possiamo scegliere se sprofondare nella negatività o dare un senso a questa reclusione. Io ho scelto di usare la quarantena per passare più tempo con me stessa, scrivere, leggere, meditare e nutrire la mia mente.
Dovremmo applicare il nankurunaisa ogni qualvolta ci troviamo in una situazione negativa. Il motivo non è importante, potremmo essere negativi per una storia finita male, per un computer rotto o per una pandemia che sta uccidendo migliaia di persone. Se ci troviamo in una brutta situazione dobbiamo sempre pensare che, prima o poi, andrà tutto bene.
Poi può anche non essere così, ma almeno noi siamo stati positivi e la nostra mente ne ha giovato.
Ogni mattina, appena vi svegliate, sorridete e ripetete la parola nankurunaisa. Io quando la ripeto sento il cuore riempirsi di speranza. Sento che davvero tutto questo a breve finirà e che torneremo alla nostra vita normale. Ripetetela fino a sentire la mia stessa sensazione. Siate ottimisti, perché la realtà è già abbastanza brutta, non c’è bisogno anche della vostra negatività. Per superare un ostacolo, qualunque esso sia, abbiamo bisogno di restare positivi.
“Lascia andare le persone che solo condividono lamentele, problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri. Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia, fa si che non sia la tua mente.” – Dalai Lama
Allora tu da che parte stai? La tua scelta potrebbe condizionarti per sempre.
The Comments
Patty_unanimainviaggio
Per me l’antidoto è restare nel qui e ora, nel presente, perché tanto non sappiamo cosa, succederà. Nel frattempo cerchiamo almeno di essere grati per tutto quello che abbiamo avuto.
“Aiutati che il ciel ti aiuta” si può anche dire, vedere il bicchiere mezzo pieno è sempre una buona prospettiva. Quindi
nankurunaisa.
Lucia
Patty_unanimainviaggioSono d’accordo con te, angosciarsi per cosa accadrà in futuro non porta assolutamente nessun beneficio! 🙂