
Dormire nel deserto in Marocco: La magia di Merzouga
Nella mia lista delle cose da fare almeno una volta nella vita, c’è sempre stato dormire nel deserto in Marocco e stendermi sulla sabbia fredda sotto le stelle brillanti del cielo africano. A gennaio 2024, dopo aver passato un mese nel paesino surfista di Taghazout, ho avuto l’opportunità di realizzare il mio desiderio recandomi a Merzouga, l’entrata d’ingresso della parte marocchina del deserto del Sahara, un vasto mare di sabbia dorata, caratterizzato da dune ondulate che si ergono come monumenti alla grandezza della natura.
Vuoi dormire anche tu nel deserto in Marocco e vivere una delle esperienze più belle (e fredde) della tua vita? Allora continua a leggere che ti spiego bene come organizzare il tuo viaggio!
In questo articolo
Dormire nel deserto in Marocco: Come arrivo a Merzouga?
Per arrivare al deserto hai due possibili scelte: noleggiare un auto e guidare da Marrakesh fino a Merzouga (sono distanti circa 9 ore), oppure prenotare un tour organizzato. Premetto che non sono fan dei tour in gruppo perché mi piace andare all’avventura e mischiarmi tra i locali. Tuttavia, non mi restavano molti giorni in Marocco e non avevo la possibilità di noleggiare un auto, per cui optai per il tour organizzato di Civitatis, e devo dire che fu un’esperienza molto interessante!
Nel caso in cui decidessi di noleggiare una macchina, ti consiglio comunque di non guidare direttamente fino a Merzuoga, ma di fare varie fermate perché lungo il cammino troverai luoghi che vale assolutamente la pena visitare.
Giorno 1
Ti racconto delle escursioni fatte con il tour di Civitatis, ma puoi benissimo rifare lo stesso identico percorso anche se decidi di noleggiare un auto e fare tutto in autonomia.
Il tour organizzato parte da Marrakesh alle 8 del mattino circa, in direzione delle montagne dell’Alto Atlante, passando per il valico di Tizi N’Tichka, caratterizzato da paesaggi a dir poco spettacolari. Lo stesso puoi fare anche tu se decidi di viaggiare in macchina.
A parer mio, il momento più bello della giornata fu senza ombra di dubbio la visita al villaggio fortificato di Ait Ben Haddou, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1987. Una volta arrivato a destinazione, ti sembrerà di esserti catapultato in qualche film d’epoca.
Air Ben Haddou, infatti, è stato il set cinematografico di film famosi come “Il Gladiatore”, “La Mummia”, “Star Trek”, “Il signore degli Anelli, “Gesù di Nazareth”, e molti altri ancora. La guida ci raccontò che a loro, i locali, faceva piacere poter assistere alle riprese di film così famosi ed importanti, anche perché molto spesso i registri li pagavano per fare da comparsa nei loro film.
Ma prima di diventare uno dei set cinematografici più famosi al mondo, Air Ben Haddo anticamente era una rotta commerciale e punto strategico tra Marrakesh e il Sahara. Ad oggi, in questo antico paesino ci vivono soltanto 10 famiglie, tutte le altre si sono spostate nella “città nuova” costruita al di là del ponte.
Dopo la visita guidata, puoi decidere di pernottare lì. Secondo quanto mi raccontò la guida, chi non dipende da alcun tour sarebbe meglio a pernottare da quelle parti, perché dopo le 5 del pomeriggio la città si svuota ed è molto più bella da vivere, in quanto la maggior parte dei turisti ci arrivano con i tour guidati.
Giorno 2
Hai mai sentito parlare delle Gole di Todra? Si tratta di uno dei canyon più spettacoli al mondo. Onestamente non ne avevo mai sentito parlare prima, ma è un posto che vale assolutamente la pena visitare.
Situate nel versante orientale delle Montagne dell’Atlante, vicino alla città di Tinerhir, le gole sono formate dal fiume Todra che si è inciso nel terreno roccioso creando pareti verticali di roccia che si innalzano fino a 300 metri di altezza.
Queste gole sono caratterizzate da numerosi sentieri che si snodano lungo il fondo del canyon e lungo le pareti rocciose. Esse sono, inoltre, la dimora di molti nomadi della zona, i quali passano almeno qualche mese all’anno nelle famose grotte.
Ebbi l’opportunità di farmi raccontare la storia da uno dei nomadi della zona, il quale mi disse che le grotte erano un paradiso per i nomadi, in quanto offriva loro acqua pura e un luogo accogliente in cui riposare e pascolare i loro animali. Io gli dissi che in un certo qual modo anch’io ero nomade come lui, solo che io sono un po’ più “digitale”!
Lui mi disse, ridendo, che la globalizzazione li aveva un po’ scocciati, e che oggi giorno è diventato molto difficile “nascondersi” dal turisti curiosi che provano a fargli le foto mentre vivono la loro vita nelle grotte. In ogni caso, se ti dirigi in quella zona, vedrai tantissimi nomadi nei sentieri che vendono i propri prodotti artigianali ai turisti che passano di là.
Inoltre, se hai tempo di fare un’escursione alle Gole di Todra fino al tramonto, vedrai come il canyon si illumina con calde tonalità di arancio e rosso, creando uno spettacolo mozzafiato.
Le dune dell’Erg Chebbi
Dopo due giorni di viaggio, finalmente è arrivato il momento tanto atteso: l’arrivo nel deserto per contemplare il tramonto, mentre gli ultimi raggi di sole avvolgono questo immenso mare di sabbia.
Ti consiglio di munirti di sciarpa, cappello, maglioni, e una bella giacca pesante. Non farti ingannare dal caldo del deserto durante il giorno, perché una volta calato il sole inizierai a congelare!
Per arrivare al camping al tramonto, il mio tour prevedeva un giro in cammello. Premetto che sono contro lo sfruttamento di animali per cui l’idea non mi allettava affatto. Prima di salirci su ho provato a chiedere ai beduini, proprietari dei cammelli, quante volte al giorno li facessero trasportassero turisti, com’era la loro vita e se li facevano riposare abbastanza.
Ovviamente non potrò mai sapere la verità al 100%, ma loro mi dissero che facevano solo un tour al giorno e che il resto del tempo lo passavano liberi vicino ai loro camping. Ripeto, non posso sapere se fosse vero o meno, so soltanto che (almeno quei cammelli che ho visto io), non sembravo malridotti o desnutriti. In ogni caso, potete scegliere di non salire sui cammelli e pagare il quad che vi porta al camping (noleggiare il quad per 10 minuti costa circa 30 euro extra).
Nel caso in cui tu decida di fare un’escursione fai da te, è comunque obbligatorio entrare nel deserto con i beduini e pagare il pernottamento in uno dei loro camping. Puoi scegliere tra il camping tradizionale e quello luxury. Io, ovviamente, scelsi quello tradizionale, anche perché i beduini mi dissero che non c’era molta differenza. L’unica differenza reale è che il camping di lusso si trova un po’ più lontano dall’entrata del deserto, i letti sono un po’ più grandi, e c’è il “bagno” privato, ma il resto è tutto uguale. Metto “bagno” tra virgolette perché in realtà sono dei bagni finti, nel senso che non esiste lo scarico, bisogna scaricare con dei secchi d’acqua, perché (ovviamente) non c’è acqua corrente.
Com’è trascorrere una notte sotto le stelle nel deserto?
Dormire nel deserto in Marocco fu un’esperienza straordinaria, fuori dal comune, persino per me che ho viaggiato per mezzo mondo. una volta arrivati al camping, ricordo di aver avuto un freddo atroce. Nel deserto, di notte, fa sempre freddo, anche ad agosto, anche se ovviamente di meno rispetto a gennaio.
Quella notte, mentre i beduini del deserto suonavano i tamburi e cantavano le loro canzoni tipiche attorno al fuoco, io mi stesi sulla sabbia per guardare le stelle, e fu magico fino al punto di riuscire a sentire la presenza della mia mamma, la quale ha lasciato questa terra circa un anno fa. Ero un tutt’uno con la madre terra, fino ad allora non avevo mai sentito mia madre così vicina a me. Fu un’esperienza incredibile.
L’immensità del deserto la senti, è inevitabile, la percepisci in ogni caso, non c’è bisogno di aver perso una persona amata per emozionarsi davanti a cotanta bellezza.
Uno dei beduini, dopo essersi sgolato mezza bottiglia di gin (ma non gli era proibito bere alcolici?), propose a me e ad altri pochi eletti di andare a scattare delle foto dalla cima di una delle dune con una macchina fotografica professionale. All’inizio non ero sicura di voler seguire questo beduino mezzo ubriaco nel deserto del Sahara (sembra quasi una barzelletta!), ma alla fine il mio istinto decise di accettare, e questo fu il risultato:
Non dimenticherò mai quella notte, fu una delle più belle ed emozionanti di tutta la mia vita, oltre al trauma per il freddo tremendo che faceva durante la notte!
Dormire nel deserto in Marocco: Come mi vesto?
A proposito di freddo, ho deciso di offrirti una mini guida su come vestirsi per dormire nel deserto in Marocco, perché se potessi tornare indietro, anche io mi metterei a leggere qualche blog per informarmi meglio!!!
- Innanzitutto, metti delle scarpe da trekking e dei calzettoni per escursionismo, in modo da non tornare a casa con mezzo deserto nelle scarpe come è successo a me.
- Portati non uno bensì DUE maglioni e anche una felpa da indossare durante la notte, non te ne pentirai!
- Indossa dei leggings sotto i pantaloni del pigiama (meglio se ti porti quelli di lana!). Durante il giorno, invece, ti consiglio di indossare dei pantaloni lunghi in cotone, per stare comodi durante le escursioni, e anche un top o t-shirt perché avrai caldo sotto al sole cocente del Sahara. Agli uomini invece consiglio di indossare una bella camicia fresca in cotone.
- Un cappello e una sciarpa potrebbero salvarti dal forte vento che vi soffia in faccia. Non è detto che quando andrai nel deserto ci sarà vento, ma potrebbe esserci, per cui prevenire è meglio che curare!
- Per finire, non dimenticare gli occhiali da sole, la crema solare, un caricatore portati (nelle tende non ci sono prese di corrente), e ovviamente un bel turbante. Io il mio l’ho comprato a Air Ben Haddou per la modica cifra di 12 euro. Non preoccuparti se non sei in grado di mettertelo, i beduini ti aiuteranno ad indossarlo. Ti consiglio di non sceglierlo di colore nero perché durante il giorno fa molto caldo, meglio un colore chiaro pastello.
Conclusione: Quali sono i pro e i contro del tour guidato di Civitatis?
Pro di dormire nel deserto in Marocco con Civitatis
- Non devi organizzare nulla, pensano a tutto loro.
- Nel prezzo (il quale è davvero molto basso per i servizi offerti), è incluso trasporto in minibus, autista o accompagnatore (italiano incluso), due pernottamenti con regime di mezza pensione, visite guidate previste nell’itinerario e il giro in cammello al tramonto.
- Viaggi in totale sicurezza perché accompagnato da una guida marocchina dall’inizio alla fine del tour
- Ti raccontano storie che forse viaggiando da solo non potresti ascoltare
- Conosci le altre persone del gruppo, e forse se viaggi da solo è meglio condividere l’esperienza con altri viaggiatori.
Contro
- Devi stare ai tempi della guida, per cui non puoi sparire e farti i fatti tuoi.
- Devi mangiare dove ti dicono loro, anche perché la maggior parte delle volte i pasti sono inclusi.
- Visiterai i luoghi di interesse (deserto a parte perché ogni tour ha il proprio camping), nelle ore più frequentate dai turisti, quindi se cerchi tranquillità non la troverai.
- Se come me odi gli spettacolini fatti apposta per i turisti in hotel, dovrai sorbirtene un paio perché purtroppo nel tour ci sono anche quelli. In ogni caso, come ho fatto io, puoi benissimo andartene a dormire prima e ignorare tutti.
Detto questo, ti auguro una bellissima permanenza nel deserto del Sahara, e spero che dormire nel deserto in Marocco rimanga tra i ricordi più belli della tua vita, come lo è stato per me!